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Dizion. 5° Ed. .
CAVOLO.
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pag.724
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CAVOLO. Definiz: | Sost. masc. Pianta erbacea di varie specie, che si coltiva negli orti e ne' campi per alimento dell'uomo, e di cui si mangiano cotte le foglie o il fiore, secondo la qualità di essa. È la brassica oleracea de' Naturalisti. |
Dal lat. caulis. – Esempio: | Nov. ant. B. 97: Una mattina passava la detta fante con uno paniere in capo, pieno di cavoli. | Esempio: | Vill. M. 5, 217: Cavoli, lattughe, bietole, lappoloni, e ogni erba da camangiare, la mattina si trovarono tutte colle costole e' nerbolini tutti bianchi. | Esempio: | Bocc. Amet. 46: Ma il suolo era ripieno di fronzuti cavoli e di cestute lattughe. |
Esempio: | Stef. March. Istor. 9, 27: La madre e moglie [di Michele di Lando] facevano bottega di cavoli e d'erbe, e dentro di stoviglie di terra. | Esempio: | Alam. L. Colt. 5, 795: Come sia di sei frondi in giro cinto, Al cavol tenerel di fimo e d'alga S'avvolga il piede ec. | Esempio: | Dav. Colt. 489: È grande errore por nella vigna frutti nè piante di sorte alcuna, massimamente cavoli ec. |
Esempio: | Bart. D. Ghiacc. 6: Ond'è, che una gocciola di rugiada, o di qualunque altr'acqua in su' cavoli, e altre erbe eziandio acquaiuole, non vuole spargersi e dilatarsi. | Esempio: | Lastr. Agric. 2, 58: In questo mese si seminano.... i cavoli di più e diverse qualità. |
Definiz: | § I. Secondo poi l'aggiunto dato alla voce Cavolo, se ne determinano le varie specie; come Cavolo bianco, Quello le cui foglie biancastre avviluppandosi e soprammettendosi, vengono a formare una grossa palla; Cavolo broccoluto, che anche dicesi Cavolo romano, Quello che fa grosso cesto, con foglie lunghe e larghe; Cavolo crespo, Quello che si coltiva ne' giardini per ornamento, avendo le foglie bianche circondate d'una specie di frangia verde, e se le ha rosse dicesi cavolo brizzolato; Cavolo nero, Quello che ha foglie ordinariamente crespute e di color verde molto cupo; Cavolo paonazzo, Quello i cui fiori di color paonazzo crescono a modo di pannocchia; Cavolo salvatico, Quello che ha foglie grandi e lisce, e che si coltiva per pastura de' bovi; Cavolo verzotto, Quello le cui foglie, d'un verde piuttosto cupo, si raccolgono in forma di palla: e varie altre specie. – | Esempio: | Benciv. Aldobr.: Lo cavolo salvatico è caldo nel primo grado, e secco nel secondo. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 307: Sono ancora certi cavoli, che hanno le foglie grandi, sottili, e alquanto crespe per tutto, i quali s'appellano cavoli romani. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 393: Un'altra [donna], tolto Dal semplice orticel novo ornamento, Del cavol crespo ecco la foglia imita. | Esempio: | Lastr. Agric. 2, 58: In tempo che non sia ghiaccio si pongono i cavoli bianchi da estate, detti di Calabria. | Esempio: | E Lastr. Agric. 2, 63: Si fanno le semente.... di cavoli neri, di paonazzi, e di tutte le sorti ec.; e quelli posti d'aprile, si trapiantano pel verno. |
Esempio: | E Lastr. Agric. 4, 121: Nè gli danno altro a bere che acqua di cavol rosso, invece del quale noi possiamo adoprare il cavolo broccolo pavonazzo. |
Definiz: | § II. Cavolo cappuccio. – | V. Cappuccio.
Definiz: | § III. Cavol fiore. – | V. Cavolfiore.
Definiz: | § IV. Cavolo rapa. – | V. Cavolorapa.
Definiz: | § V. Cavolo, figuratam. e familiarmente dicesi di Persona goffa e da poco. – | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 86: Or colui regge a suo voler le scene, E noi per tanti cavoli ci tiene. |
Definiz: | § VI. Cavolo riscaldato, dicesi in modo basso di Cosa o di Persona della quale si torni a discorrere fuori di proposito, dopo che ne sia stato parlato abbastanza. – | Esempio: | Lam. Dial. 53: Finiamola un poco con queste digressioni una volta, e guardate, o maestro Ilarione, che a pag. 134 ritorna in iscena il cavolo riscaldato, dico Giuseppe Averani. |
Definiz: | § VII. Per estensione, dicesi anche di Amori, Amicizie, o simili, rotte e poi riprese, che perciò non hanno, o si credono non avere, il fervore di prima. |
Definiz: | § VIII. Dì di cavoli, trovasi usato per Giorno di magro. – |
Esempio: | Franc. Son. 69: E 'l pollo mi volava in sulla spalla. Tirale il collo; ed era in dì di cavoli. |
Definiz: | § IX. Andare a ingrassare i cavoli; maniera bassa e da scherzo, che vale Morire. – | Esempio: | Not. Malm. 2, 705: Tirar l'aiuolo, Andare a ingrassare i cavoli, Andare a terra cavolini; sono espressioni buffonesche e scorrette della plebe, per levarsi l'idea spaventosa della morte. |
Definiz: | § X. Avere d'una cosa più che cavoli a Legnaia, o Essercene, più che cavoli a Legnaia, vale proverbialmente Averne in gran copia, Essercene gran quantità. – | Esempio: | Monigl. Poes. dramm. 3, 435: Il ciel vi dia benedizioni a staia Più che non sono i cavoli a Legnaia. |
Definiz: | § XI. Entrarci come il cavolo a merenda, Averci che fare come il cavolo a merenda, Starci, e simili, come il cavolo a merenda, dicesi proverbialm., e in modo familiare, quando una cosa, che da altri si dica o si faccia, non ha propria attinenza con quella di che si tratta. – | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 8: Le mie scarta, e le sue cose ficca, Che c'entran come il cavolo a merenda. |
Definiz: | § XII. Mangiare il cavolo a merenda, trovasi, in modo basso e scherzevole, per Far cosa non conveniente o fuor di proposito, o in luogo e tempo non opportuni. – |
Definiz: | § XIII. Mangiare il cavolo co' ciechi, vale proverbialm., Aver che fare con persona poco avveduta. – | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 280: Questi pertanto, come color che saviamente si danno ad intendere di non aver a mangiare il cavol co' ciechi, non profferiscon mai parola. | Esempio: | Bertin. A. F. Fals. scop. 24: Signor dottore, che vi pensavate voi, allorchè vi metteste a schiccherar la vostr'opera, d'aver forse a mangiar il cavol co' ciechi? | Esempio: | Bracc. R. Dial. 31: Che credevate forse d'avere a mangiare il cavolo co' ciechi? | Esempio: | Fag. Comm. 4, 413: Meco non s'ha a mangiar il cavol co' ciechi: i mucini hanno aperto gli occhi. | Esempio: | Nell. Iac. Vecch. 2, 26: Si credeva d'avere a mangiare il cavolo co' ciechi, lui. |
Definiz: | § XIV. Mettere il cavolo, si disse scherzosamente nel senso stesso di Mettere a piuolo o Porre a piuolo, cioè Farsi aspettare da uno più del convenevole e con qualche suo disagio. – |
Esempio: | Franc. Son. 41: Sono iti pel vino Gli angeli tuoi, ed hanno messo il cavolo. |
Definiz: | § XV. Portar cavoli, o il cavolo, a Legnaia; vale proverbialm. Portar cosa in luogo dove n'è grande abbondanza; e figuratam., Dare aiuti, avvertimenti, consigli, notizie e simili a chi sarebbe in caso di darne a noi: tolta la locuzione dal nome d'un luogo presso a Firenze dove il cavolo ed altri erbaggi si coltivano in gran copia. – | Esempio: | Fag. Rim. 2, 120: Si dice: Porta a Atene le civette; Che noi diremmo, i cavoli a Legnaia. |
Definiz: | § XVI. Salvare la capra e i cavoli. – | V. Capra.
Definiz: | § XVII. Stimare quanto il cavolo a merenda, riferito a persona o a cosa, vale in modo basso, Averla in poca o nessuna stima, Non farne alcun conto. – | Esempio: | Not. Malm. 1, 423: Si dice anche pel contrario: Lo stimo quanto il cavolo a merenda. | Esempio: | Fag. Rim. 2, 184: Impresa sì difficile e stupenda, Che il dare ad un esercito ordinanza, Lo stiman come il cavolo a merenda. | Esempio: | E Fag. Rim. 3, 157: Ma per questo Lo stimo quant'il cavolo a merenda. |
Definiz: | § XVIII. Cavol riscaldato non fu mai buono; proverbio che vale: Un'amicizia rotta, e poi riconciliata, non ritorna col primiero fervore. |
Definiz: | § XIX. E pure in proverbj di chiaro significato, diciamo: Cavolo riscaldato e fante ritornato, non fu mai buono: Prete spretato, o Frate sfratato, e cavolo riscaldato, non fu mai buono. – | Esempio: | Adim. A. Pind. 431: Al quale [proverbio] è simile il nostro, Cavol riscaldato e fante ritornato. |
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